“Sentiamo il bisogno di ricominciare, che è come rinascere. Riprendendo quei valori che un’esperienza forte come la pandemia ci ha lasciato. Viviamo un evento epocale, che ci ha segnato. Ora siamo ripartiti, consapevoli che questo rinascere si può fare solo insieme. Auguro a tutti un anno di relazioni e di scambio”. Così suor Piera Ruffinatto, preside PFSE Auxilium, ha aperto, sabato 25 settembre, l’anno accademico 2021/22, in presenza degli studenti del primo anno e dei laureati, con numerosi altri studenti e docenti collegati in streaming. “È bello ritrovarsi e condividere le lezioni in presenza, seppur non completa. L’esperienza che voi studenti vivrete al Toniolo sarà di educarvi ad educare, per diventare protagonisti nella costruzione, attraverso il dialogo e l’interazione, di un futuro inedito e condiviso con altri”.
Padre Giuliano Stenico, direttore dell’Istituto, nel sottolineare come l’obiettivo della giornata fosse di approfondire la lettera enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti sulla fraternità e l’amicizia sociale”, ha evidenziato l’importanza della figura dell’educatore come “costruttore di fraternità e di coesione sociale per il tipo di professionalità che possiede. L’educatore sociale ha nella concretezza un suo tratto distintivo e il dedicato compito di avere a che fare con le ferite delle persone”. Citando numerosi contributi di studenti nel definire ruolo e compiti dell’educatore, il direttore Stenico ha quindi rimarcato come “l’educatore deve guardare l’uomo nella sua interezza, fornire una bussola che consenta all’utente di orientarsi nei contesti di vita. L’uomo è un essere relazionale e la nostra è l’epoca delle connessioni, anche se tanti operano per disconnettere. L’identità della persona è dialogale, l’educatore deve affermare la relazionalità ed educare all’affettività, alla relazione come reale incontro con l’altro”.
Marcello Neri, docente di Etica e deontologia professionale e Antropologia teologica, ha introdotto la prolusione di Kurt Appel, ordinario di Teologia fondamentale presso la Facoltà cattolica di Teologia dell’Università di Vienna, sul tema “Aprire il mondo. Confini, trasgressioni, ospitalità”.
“Intervenire, pensare e generale un mondo aperto sono concetti essenziali nell’enciclica di Papa Francesco ‘Fratelli tutti’ – ha detto tra l’altro Kurt Appel -. La parola chiave e ricorrente è: apertura! Così come sono centrali i temi della trasgressione e dei confini. Papa Francesco ha voluto promuovere una nuova narrazione globale all’umanità, la narrazione di una fratellanza universale che unisca i popoli e le religioni. Il Papa da sempre promuove la gioia della diversità ed è la coesione sociale il vero programma contro ogni forma di esclusione. Noi capiamo chi siamo solo confrontandoci con l’altro. È importante che le persone non siano escluse per la loro alterità. Comunità e società devono necessariamente essere inclusive. E così come la benevolenza è la misura del bene, si devono affermare la cultura dell’accoglienza e dell’ospite. L’ospite, come Dio, si rivela quando viene accolto e i confini non vanno distrutti, ma continuamente spostati. Dobbiamo quindi asserire la nostra identità, che non è altro che incontrare l’altro in maniera dialettica”.
La giornata è quindi proseguita con la consegna delle pergamene agli studenti laureati, da parte del Moderatore dell’Istituto padre Renzo Brena, con la cerimonia di apertura ufficiale dell’anno accademico e l’avvio delle lezioni.