Come ridare valore al ruolo dell’educatore e perché vale la pena scommetterci? È stato il filo conduttore della prolusione di Franco Floris, co-direttore di Animazione Sociale, rivista degli operatori sociali, all’inaugurazione del nuovo anno accademico dell’Istituto Toniolo. “La crisi del prendersi cura: l’educatore di fronte a nuove sfide” è stato il titolo dell’intervento, che ha ripreso i temi trattati nella recente “Agorà delle educatrici e degli educatori” (tre giorni di confronto e riflessioni sulla dignità del lavoro educativo con lo scopo di rilanciarne il valore) e le risposte a un questionario distribuito per l’occasione.
“Ciò che emerge sono i continui cambiamenti nella vita di ogni giorno e la fatica di molti educatori – ha sottolineato Floris – alle prese con una professione che anch’essa muta continuamente. Di conseguenza, forti sono le richieste di una migliore qualità del tempo di vita e di lavoro, di un adeguato riconoscimento economico, ma soprattutto dell’affermazione di una vera dignità del lavoro. Non c’è fuga dal mestiere dell’educatore, che deve sempre più occuparsi della sofferenza sociale, ricercatore di altri modi di vivere, generatore di futuro attraverso l’esperienza di ‘gruppalità’. L’educatore ha bellezza, dignità e svolge un compito affascinante nella società”.
Le enormi distanze tra le motivazioni che spingono l’educatore e la realtà sono state evidenziate da padre Giuliano Stenico, presidente Fondazione CEIS e già Direttore dell’Istituto, che ha quindi trattato del ruolo delle “organizzazioni come il nostro Centro, che hanno il compito di costruire una società inclusiva e accogliente, di fornire servizi e indirizzi educativi alle persone, a partire dai più giovani. Il CEIS fa politica, nel senso che intercetta i bisogni e i disagi, e li trasforma in opportunità. E in questo contesto il ruolo dell’educatore è fondamentale”.
Nel corso della giornata, che ha visto anche i saluti del Direttore del Toniolo Daniele Bisagni e di Suor Piera Ruffinatto, Preside Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium”, oltre alla consegna delle pergamene di Laurea agli studenti che hanno concluso gli studi nell’ultimo anno accademico, è intervenuto anche il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli: “Il Toniolo è un Istituto importante del territorio, che ci dà una mano nell’impegno di mantenere e rafforzare il senso profondo e la coesione sociale della nostra comunità. Gli educatori sono riferimenti certi nei nostri percorsi di inclusione. Gli educatori costruiscono idee e progetti che rompono gli schemi e ricostruiscono relazioni. Insieme al Toniolo, e al CEIS nel suo complesso, dobbiamo ascoltare, cambiare e fare sì che la comunità di Modena, così piena di valori, possa guardare con fiducia verso il futuro”.